La storia dell’imballaggio metallico è stata ampiamente descritta in un altro articolo pubblicato su questo sito. Ora intendiamo riassumerlo in poche righe, per coloro che possono averne bisogno come introduzione ad altre opere relative a questo settore.
BREVE STORIA
L’Inghilterra all’inizio del XIX secolo sta vivendo uno sviluppo che dà alla sua industria una spinta che assicura l’egemonia economica mondiale. A Londra, i progressi nella conservazione degli alimenti erano noti grazie al metodo ideato dal francese Nicolas Appert, che consisteva nel riscaldarli a 100 º C in bottiglie chiuse ermeticamente. Peter Durand studia la questione e trova che una buona progettazione dei contenitori utilizzati in questo lavoro è essenziale.
Nel 1810 depositò un brevetto per “conservare gli alimenti in banda stagnata o in altri recipienti di metallo”. In esso spiega in cosa consiste questo vetro, è un cilindro chiuso alle due estremità in cui le sue parti sono unite per saldatura. Durand si rende conto dei vantaggi di questo materiale: leggerezza, infrangibilità, conducibilità termica… Così divenne il padre del contenitore metallico.
Durand non produceva lattine o imballaggi. Furono gli inglesi Bryan Donkin e John Hall che, utilizzando il brevetto, iniziarono a fare delle prove e dopo un anno misero in piedi un laboratorio di conserve. Ben presto avevano un gruppo di artigiani che erano in grado di fare fino a 60 lattine al giorno in un lavoro totalmente manuale. In pochi anni questa industria si diffuse in tutta Europa e in Nord America. È stato quest’ultimo a diventare presto la locomotiva di questo settore, portando molte innovazioni. Gli sviluppi sono stati scaglionati nel tempo: dai processi manuali a quelli automatici, dai bassi tassi di rendimento alle alte velocità. Oggi, siamo in grado di allestire installazioni capaci di produrre fino a 2500 al minuto. Nuovi prodotti hanno mantenuto il mercato dinamico: aerosol, easy opening, lattine per bevande… e molti altri. La tecnologia è un grande bene al servizio dell’uomo.
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