Il Consiglio di Amministrazione della multinazionale russa RUSAL, leader mondiale nella produzione di alluminio, ha appena approvato una strategia per la gestione dei rifiuti di produzione fino al 2030. In particolare, si basa sull’approccio “Zero Waste to Landfill”, una strategia ambiziosa per il settore metallurgico ed estrattivo.

L’obiettivo di tale misura è quello di ridurre o addirittura eliminare la produzione di rifiuti. Per raggiungere questo obiettivo è necessaria l’introduzione delle migliori tecnologie disponibili e una transizione graduale verso l’uso, il riciclo e la vendita di prodotti derivati dai rifiuti. Questo approccio dovrebbe garantire che, entro il 2030, almeno il 95% dei rifiuti della produzione di alluminio e silicio sia incluso nel fatturato e nella lavorazione dell’azienda e almeno il 65% della produzione di allumina, con un aumento di oltre 2,5 volte rispetto ai livelli del 2020.

Tra le misure approvate, RUSAL riprenderà il monitoraggio ambientale, le indagini e la valutazione del lavoro di ogni impianto di smaltimento dei rifiuti gestito e sospeso. Fino al 2025, l’azienda prevede di valutare le opere per garantire l’affidabilità delle condizioni tecniche, compresa la prevista bonifica delle aree di smaltimento dei rifiuti.

La strategia contiene un piano dettagliato per il completo smantellamento delle apparecchiature e dei rifiuti contenenti PCB entro il 2025. Questo impegno è pienamente in linea con la Convenzione di Stoccolma del 2001 sugli inquinanti organici persistenti.

Irina Bakhtina, responsabile della sostenibilità di RUSAL, afferma: “RUSAL dà priorità alla riduzione al minimo della produzione di rifiuti industriali e garantisce che i rifiuti vengano reimmessi in un ciclo economico chiuso: riutilizzo o riciclaggio all’interno della nostra produzione o in altre industrie.

Tuttavia, attualmente RUSAL invia più di due terzi dei suoi rifiuti di produzione, esclusi i rifiuti di bauxite e nefelina e gli sterili, al riciclaggio attraverso un appaltatore autorizzato.