L’INDUSTRIA NON SOPRAVVIVERÀ L’ANNO PROSSIMO AI COSTI ATTUALI, DICE SIDENOR

L’alluminio è il metallo più energivoro da produrre e costa già lo stesso per tonnellata di alluminio dell’elettricità necessaria per produrlo. Precisamente, il capo del produttore di acciai speciali, il presidente di Sidernor, José Antonio Jainaga, ha dichiarato che con le tariffe attuali, le aziende del settore non potranno durare più di sei mesi.

Il prezzo dell’alluminio primario è aumentato di quasi il 54% finora quest’anno, un aumento che si è accelerato negli ultimi mesi con l’aumento dei prezzi dell’elettricità in tutto il continente europeo. Per produrre una tonnellata di alluminio, le fabbriche consumano circa 14 megawattora, un’intensità equivalente al consumo di una famiglia media inglese per 3 anni.

Per capire la situazione attuale, è necessario analizzare i prezzi medi dell’elettricità che si pagano attualmente in Spagna. Produrre una tonnellata di alluminio implica un costo di 2.800 euro solo in elettricità, praticamente tutto quello che una fabbrica guadagnerebbe dalla vendita del metallo ai prezzi attuali del London Metal Exchange, circa 3.040 dollari al momento. L’industria compra il 90% della sua energia sul mercato all’ingrosso, il che aggrava il problema del costo dell’elettricità.

Ecco perché non è rimasto quasi nessun margine. Una situazione delicata che ha costretto alcune fabbriche di metallo a chiudere a causa degli alti prezzi dell’elettricità. L’acciaieria basca Sidenor ha annunciato la sospensione della sua attività a causa del prezzo esorbitante dell’elettricità, che ha causato un aumento del 25% dei costi di produzione dell’azienda. L’acciaieria basca paga attualmente 260 euro per mwh, rispetto a meno di 60 euro per mwh l’anno scorso.

In questo contesto di prezzi dell’elettricità alle stelle, con un impatto sui suoi costi di produzione di più di 200 euro per tonnellata, è impossibile per Sidenor mantenere l’attuale ritmo di produzione, quindi interromperà l’attività per 20 giorni, cioè il 30% dei giorni di produzione previsti, da oggi al 31 dicembre di quest’anno.

Con questa decisione, Sidenor cerca di limitare il tremendo impatto dell’alto costo dell’elettricità sul suo business. Una misura che non risolve il problema di fondo, vista l’attuale situazione di prezzi incontrollati dell’elettricità. Inoltre, la politica dell’UE, che ha ritirato i dazi dal mercato, ha fatto salire i prezzi e promosso la speculazione. In Europa, i due terzi della produzione di acciaio sono ottenuti con gli altiforni, che sono molto più inquinanti dei forni elettrici.