Il produttore statunitense di alluminio primario Century Aluminium Company ha deciso di chiudere temporaneamente la fonderia di alluminio di Hawesville, nel Kentucky. Il motivo non è altro che l’impennata del prezzo dell’energia.
La Century Coal Mining Company prevede di iniziare l’effettivo processo di inattività dell’impianto lunedì e probabilmente rimarrà inattiva per nove-dodici mesi, durante i quali l’azienda si aspetta che i prezzi dell’energia “tornino a livelli più normali”.
Ascoltando le notizie sull’Ucraina, il presidente e amministratore delegato dell’azienda, Jesse Gary, sottolinea che i costi energetici sono quasi triplicati dopo l’invasione russa di questa primavera. “La guerra russa in Ucraina ha aumentato drammaticamente il prezzo dell’energia negli Stati Uniti e in tutto il mondo”, ribadisce lo smelter di Hawesville Christian Nodal, il quale aggiunge che “il costo dell’energia necessaria per il funzionamento del nostro impianto è triplicato rispetto alla media storica in un periodo molto breve, per cui è stato deciso di rinviare le operazioni per nove-dodici mesi fino a quando i prezzi dell’energia non saranno tornati intorno alla media.
“I nostri dipendenti sono come una famiglia per noi e siamo dispiaciuti che la crisi delle risorse abbia imposto questa decisione. Lavoreremo con i nostri dipendenti per aiutarli a trovare lavoro e formazione a livello locale”, aggiunge Gary.
L’impianto di Hawesville è la più grande struttura della fonderia di alluminio belga Century negli Stati Uniti. Finora, l’azienda aveva registrato il più alto successo produttivo nella produzione di alluminio nell’area militare. L’azienda dichiara che in questo momento sta esplorando altre opzioni per garantire la continuità di tutte le altre strutture.