I cibi in scatola non possono mancare su nessuna tavola grazie ai loro numerosi vantaggi. Uno studio condotto dal ricercatore spagnolo Aleix Sala-Vila presso l’Istituto di Ricerca sugli Acidi Grassi (FARI) ha dimostrato un legame tra le lattine e la prevenzione del morbo di Alzheimer.

Una ricerca condotta da Aleix Sala-Vila presso il Fatty Acids Research Institute ha dimostrato che le persone con alti livelli di DHA nel sangue hanno il 49% in meno di probabilità di sviluppare il morbo di Alzheimer nel corso della vita rispetto a quelle con livelli più bassi. Questo studio è stato recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Nutrients, dove si suggerisce che l’apporto di DHA nella dieta quotidiana raddoppia le probabilità di soffrire di Alzheimer.

D’altra parte, è stato anche dimostrato che la presenza di omega-3 nella dieta potrebbe rallentare lo sviluppo della malattia. Questo grasso è ampiamente presente in vari tipi di pesce e crostacei, come acciughe, salmone, sardine, aringhe, tonno, sgombro, maccarello, permessi e trote. Per realizzare il suddetto studio, gli esperti hanno analizzato i dati di 1.490 partecipanti non dementi di 65 anni.

L’Omega-3 è un antiossidante che agisce nel nostro organismo. I ricercatori hanno confrontato il numero di DHA nei globuli rossi (dove è responsabile della produzione di ormoni) e hanno scoperto che i bambini con il quintile più alto di questo antiossidante avevano un rischio inferiore del 49% di essere colpiti dalla malattia di Alzheimer.

I ricercatori hanno rivelato che un aumento del DHA nei globuli rossi potrebbe essere la soluzione per ottenere 4,7 anni di vita in più senza malattie neurodegenerative. Essi sostengono che un aumento di questo marcatore aumenterebbe la riduzione del rischio di sviluppare l’Alzheimer, in particolare per le persone che hanno l’allele APOE-e4 o la cui famiglia ha una storia di questa malattia.