La multinazionale Rio Tinto, Turquoise Hill Resources (TRQ) e il governo della Mongolia hanno finalmente raggiunto un accordo che farà avanzare il progetto Oyu Tolgoi (OT), ripristinando la relazione tra i partner e aumentando il valore che il progetto offre alla Mongolia. Il Parlamento mongolo ha così adottato una risoluzione che risolve le questioni in sospeso che sono state oggetto di negoziati con il governo mongolo negli ultimi due anni.
Di conseguenza, il consiglio TO, che comprende rappresentanti di Rio Tinto, TRQ e Erdenes Oyu Tolgoi (EOT), che è interamente di proprietà del governo della Mongolia, ha approvato all’unanimità l’inizio delle operazioni sotterranee. Questo passo sblocca la parte più preziosa della miniera e dovrebbe iniziare nei prossimi giorni, con la prima produzione sostenibile prevista nella prima metà del 2023.
Il CEO di Rio Tinto Jakob Stausholm dice: “Questo accordo rappresenta un riavvio del nostro rapporto e risolve le questioni storiche tra i partner del progetto OT. Lo sviluppo sotterraneo di OT consoliderà la posizione di Rio Tinto come principale fornitore mondiale di rame in un momento in cui la domanda è in aumento, guidata dal suo ruolo nel consentire la decarbonizzazione e l’elettrificazione nella corsa verso la rete zero. Esploreremo anche ulteriori opportunità per decarbonizzare le operazioni di OT, compresa la fornitura di energia rinnovabile.
Steve Thibeault, CEO ad interim di Turquoise Hill Resources, aggiunge che “siamo molto entusiasti di iniziare il lavoro sulla minatura, che è fondamentale per sbloccare l’immenso potenziale di questo deposito di classe mondiale. Questo accordo la dice lunga sull’ambiente positivo per gli investimenti stranieri nel paese”.
Entro il 2030, OT dovrebbe essere la quarta miniera di rame più grande del mondo. Si tratta di un complesso progetto greenfield che comprende una miniera sotterranea in caverna e un concentratore di rame, nonché una miniera a cielo aperto che opera con successo da quasi dieci anni.