Rio Tinto patteggia con l’indagine FCPA della Securities and Exchange Commission statunitense
A seguito di un’approfondita indagine della SEC sui pagamenti effettuati da Rio Tinto a un consulente in relazione al progetto Simandou più di dieci anni fa, la società è riuscita a risolvere la questione. Il problema si è verificato nel 2011 ed era legato al progetto Simandou nella Repubblica di Guinea.
L’autorità di regolamentazione SEC ha presentato un’accusa contro Rio Tinto per la violazione di alcune leggi previste dal Foreign Corrupt Practices Act (FCPA). In risposta a tutto ciò, senza ammettere o negare le conclusioni, Rio Tinto ha deciso di pagare una multa civile di 15 milioni di dollari.
L’amministratore delegato di Rio Tinto, Dominic Barton, ha dichiarato con soddisfazione che è stata raggiunta una soluzione adeguata e ragionevole agli eventi di oltre dieci anni fa. “Siamo lieti di aver risolto la questione relativa a eventi accaduti più di dieci anni fa in termini adeguati e ragionevoli. Quando Rio è venuta a conoscenza del problema, è stata immediatamente avviata un’indagine interna e abbiamo notificato in modo proattivo le autorità competenti. Da quando ne è venuta a conoscenza, Rio Tinto ha compiuto passi significativi per migliorare il suo programma di conformità alle migliori pratiche. Sotto l’attuale leadership, stiamo adottando misure per costruire una cultura guidata dai nostri valori di attenzione, coraggio e curiosità; un ambiente in cui ogni membro del team si senta a proprio agio nel parlare se qualcosa non va bene. Restiamo impegnati a condurre gli affari con i più alti standard di integrità e a garantire che i nostri progetti vadano a beneficio delle comunità, dei governi ospitanti, degli azionisti e dei clienti.