Unesp ha completato con successo un metodo innovativo e pionieristico per l’estrazione della bauxite-alluminio. La tecnica ha la particolarità di utilizzare funghi e melassa di canna, opzioni molto più economiche e meno aggressive per l’ambiente.

È quanto emerge da un rapporto pubblicato sul portale G1, che mette in evidenza questo processo alternativo per l’estrazione dell’alluminio dal minerale di bauxite, realizzato da un nutrito gruppo di ricercatori dell’Istituto di Chimica dell’Universidad Estadual Paulista Júlio de Mesquita Filho (Unesp).

Il metodo ecologico utilizza funghi abbondanti in natura, come l’Aspergillus Niger, coltivati in laboratorio per la produzione di spore, che vengono messe a contatto con la melassa di canna da zucchero. Questa melassa, a sua volta, stimola il metabolismo dei funghi per produrre acidi organici utilizzati per estrarre l’alluminio dalla bauxite. Le prime prove sono state un successo, in quanto è stato possibile recuperare fino al 91% del metallo presente nei campioni di roccia macinata.

Denise Bevilaqua, professore e vicedirettore dell’Istituto di Chimica, ha dichiarato: “Anche su piccola scala, siamo riusciti a ottenere un ottimo risultato con questo approccio. Questo è un passo importante.

Ha il vantaggio di essere molto meno costosa del metodo convenzionale di estrazione dell’alluminio, in cui la roccia viene separata dal terreno, macinata, setacciata e sciolta in soda caustica. La polvere ottenuta entra in un forno caldo, dove riceve correnti elettriche che separano il metallo dalla miscela.