Un’originale mostra di lattine dà una nuova vita agli imballaggi, in questo caso alle lattine tradizionali, e ci invita a riflettere sul destino degli oggetti che gettiamo via. Invece di diventare semplici rifiuti, queste lattine acquisiscono un nuovo scopo: catturare momenti, ricordi, personaggi, storie e l’essenza di Saragozza. Ognuna di esse diventa una metafora della conservazione, una capsula che non solo racchiude il suo contenuto fisico, ma anche frammenti della nostra memoria e della nostra identità.


Ogni barattolo contiene un disegno di Jesús Marta Moreno, Zaragozadraw, e nello stesso modo in cui l’inscatolamento conserva il cibo, preservandone i nutrienti e i sapori, questi contenitori salvaguardano i dettagli e le sfumature dei luoghi e dei personaggi che costituiscono l’anima della città. Il processo di inscatolamento, che utilizza tecniche simili a quelle dell’industria alimentare, sottopone i disegni a pressioni elevate, trasformandoli in copie più resistenti che vengono evidenziate per sottolineare alcuni dettagli. In questo modo, ogni lattina diventa un simbolo di protezione e permanenza, secondo il comunicato stampa del Comune di Saragozza.

Questo approccio ci ricorda che gli oggetti che inizialmente sembrano usa e getta possono avere un valore molto più grande di quanto immaginiamo. Le lattine, comunemente considerate effimere, vengono qui elevate a custodi di ricordi ed emozioni, incapsulando momenti immortali. Un piccolo dettaglio può trasportarci in un angolo di Saragozza o in un momento significativo del nostro passato.


Nessuna di queste lattine ha una data di scadenza o è stata sottoposta a controlli sanitari, il che significa che vengono “consumate” sotto la responsabilità di chi le guarda, che si assume l’interpretazione personale di ciò che contengono.


A ogni visitatore della mostra viene chiesto di guardare con attenzione ogni barattolo, cercando di identificare il luogo, l’angolo o il personaggio raffigurato e, allo stesso tempo, di cercare nella propria memoria la storia o il momento personale che, forse inconsapevolmente, ha inscatolato anche lui.


Jesús Marta Moreno, nata a Saragozza nel 1969, è un’artista poliedrica che combina il suo lavoro di terapista occupazionale ed educatore sociale con il suo aspetto creativo. Eccelle nell’uso di acquerelli che esplorano la vita quotidiana e l’ambiente di Saragozza.