La camera nazionale dell’industria esorta il governo messicano a negoziare con gli Stati Uniti dopo l’entrata in vigore di una tariffa del 25% sulle lattine vuote e sulle lattine di birra, a partire dal 1° aprile. Il Messico, principale esportatore di questi prodotti, potrebbe subire perdite di posti di lavoro e di investimenti se la produzione dovesse migrare verso nord. Gli imprenditori avvertono che la misura favorisce i produttori statunitensi nell’ambito di un approccio protezionistico.
Secondo i dati del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, nel 2023 sono state esportate dal Messico oltre 1,127 milioni di lattine vuote da 355 millilitri, ciascuna del peso di circa 13 grammi.
Nonostante la sua leadership, la quota del Messico in questo mercato è in calo. Nel 2020, il Paese forniva il 57% delle importazioni di lattine di alluminio dagli Stati Uniti; nel 2024, questa cifra è scesa al 47%, soprattutto a causa della crescente concorrenza della Cina, ha spiegato l’esperto di commercio estero Victor Pacheco.
Nel 2024, il valore delle esportazioni messicane di imballaggi in alluminio ha raggiunto gli 89 milioni di dollari, ben lontano dai 317 milioni di dollari registrati nel 2020. Questo calo delle vendite è ora aggravato dalla nuova tariffa, che si applica anche alle lattine di birra esportate, anche se non al contenuto.
Pacheco ha avvertito che questa politica potrebbe portare a uno spostamento della produzione di lattine verso gli Stati Uniti, influenzando il funzionamento degli impianti messicani e mettendo sotto pressione l’occupazione e gli investimenti nel Paese.
Tuttavia, il Messico continua a essere leader nell’esportazione di birra in lattina negli Stati Uniti, con vendite che supereranno i 2,428 miliardi di dollari nel 2023, rispetto agli 1,171 miliardi di dollari del 2020.