Mentre gli analisti ritengono che il raddoppio dei dazi all’importazione su acciaio e alluminio negli Stati Uniti sia “gestibile” per i produttori nazionali di lattine per bevande, è probabile che la misura comporti un aumento dei costi e potrebbe influire sui margini di profitto. Secondo S&P Global, questi maggiori costi potrebbero richiedere un aumento dei prezzi tra il 6% e l’8% per mantenere gli attuali livelli di redditività.

Ciò potrebbe anche ripercuotersi sugli utili a breve termine, a seconda del margine di manovra rispetto a possibili recessioni.

S&P Global sta esaminando l’impatto dei nuovi dazi sul settore dei beni strumentali negli Stati Uniti, prevedendo rischi significativi, soprattutto per le aziende con rating speculativo. L’aumento dei dazi, che eleva il tasso effettivo dal 2,3% nel 2024 al 24% nel 2025, potrebbe aumentare i costi tra l’8% e il 10%. Per mantenere i profitti, sarebbe necessario un aumento dei prezzi dal 6% all’8%; in caso contrario, le perdite in EBITDA potrebbero raggiungere il 35% entro il 2026.

S&P classifica il 50% delle aziende del settore come a “basso rischio”, grazie a solidi margini e al basso impatto diretto dei dazi. Un 35% è a rischio “medio” e il restante 15% a rischio “alto”, per lo più aziende con poca diversificazione, alta dipendenza dalle importazioni e rapporti di credito ristretti.

Sebbene il 90% dei rating rimanga stabile, le aziende con rating inferiore devono affrontare maggiori pressioni, soprattutto con la combinazione di scadenze del debito di LBO, tassi di interesse elevati e rallentamento economico.

La debolezza dell’attività industriale, degli investimenti e di settori come l’agricoltura o l’edilizia potrebbe aggravare la situazione. Il trattato USMCA mitiga parte dell’impatto con Messico e Canada, anche se non tutte le aziende hanno certificato i propri prodotti.