Secondo il quotidiano peruviano Cuarto Poder, Noemí Alvarado, un ex lavoratore di Frigoinca, ha dichiarato che Nilo Burga ha creato una società fittizia chiamata Tierra Inca Food, con il marchio “Don Nilo”, per beneficiare di contratti nel sud del paese, come a Puno, con i fornitori di cibo di Qali Warma, grazie al fatto che i regolamenti potevano essere modificati durante l’amministrazione per avere il marchio macroregionale che obbligava i fornitori ad acquistare solo dalla società di Burga.
Tra il 2019 e il dicembre 2022, l’azienda è stata registrata come produttrice di carni in scatola Don Simón, di proprietà di Nilo Burga, nell’ambito della quale sono stati firmati 108 contratti per un importo superiore a S/238 milioni.
Cuarto Poder sostiene che Burga doveva creare una fabbrica a Puno per soddisfare i requisiti di acquisto macroregionali stabiliti per i fornitori, ma la fabbrica non è mai esistita perché – secondo il giornale – “tutto veniva fatto dalla fabbrica di Chepén”. “Tutto veniva fatto dalla fabbrica di Chepén”, e che questo era solo uno dei tanti meccanismi utilizzati dall’imprenditore per espandere le sue vendite e aumentare i suoi profitti.
La Prima Procura Specializzata per i Reati di Corruzione dei Funzionari Pubblici di Lima (Quarta Procura) ha condotto una perquisizione e un sequestro di 17 proprietà legate a 14 persone indagate per il reato di organizzazione criminale, collusione, traffico di influenza, corruzione attiva e passiva, per presunti atti di corruzione legati alla commercializzazione di cibo in scatola in cattive condizioni per il Programma Nazionale di Alimentazione Scolastica Qali Warma.
I procedimenti si sono svolti contemporaneamente in 10 distretti di Lima Metropolitana e a Huaura, dove sono stati sequestrati documenti e dispositivi rilevanti per l’indagine, il cui contenuto sarà sottoposto a procedure giudiziarie di visualizzazione ed estrazione di informazioni.
Secondo le indagini del pubblico ministero, questa presunta organizzazione criminale sarebbe stata costituita, promossa, finanziata, integrata e collegata da membri della società FrigoInca e da funzionari o dipendenti pubblici del programma Qali Warma.
Questa rete criminale avrebbe operato con un meccanismo di corruzione che consisteva nel versare tangenti a vari funzionari del suddetto programma alimentare, della Direzione Generale della Salute (Digesa) e di altri enti statali e privati, a partire dal 2020 circa.
Le proprietà perquisite appartengono ai presunti membri dell’organizzazione criminale in qualità di dipendenti di FrigoInca: Nilo Burga (leader dell’organizzazione); Michael Burga, Edgar Capani, Alejandro Mendiola e Noemí Alvarado (membri chiave); Delia Zavaleta, Oliver Burga e Paul Burga (membri).
Sono state perquisite anche le abitazioni dei presunti membri della rete criminale in qualità di funzionari e dipendenti pubblici di Qali Warma: l’ex direttore esecutivo di Qali Warma Fredy Hinojoza e i dipendenti pubblici di quel programma Víctor Salazar, Davilton Rodríguez, Deyvis Espinoza, Miguel Rosales, Yesabella Pazos (persone chiave), José Mera, Luis Álvares, Jean Chuquibala, Bredt Matos, José Floriano e Angel Apagueño (membri).
Sedici procuratori, 15 difensori d’ufficio e 13 esperti informatici dell’Ufficio del Pubblico Ministero hanno preso parte al procedimento.
Oltre a questa misura, la magistratura ha confermato il sequestro di 1140 prodotti alimentari in scatola Don Simón che erano stati immobilizzati il 17 novembre in un magazzino situato a Lima Nord.