Come possiamo sapere quanti rifiuti di imballaggio ci sono nel mondo? Dipende da come si misura, secondo quanto afferma l’organizzazione internazionale Reloop
che avverte sulla mancanza di un metodo universale per quantificare i rifiuti e su come questo influisca direttamente sulle politiche pubbliche per combatterli. Sebbene i sistemi di deposito e restituzione (DRS) si siano dimostrati efficaci nel ridurre i rifiuti, il loro impatto varia enormemente a seconda dell’approccio di misurazione utilizzato: per peso, per volume o per numero di oggetti.

Contare gli elementi è il metodo più utilizzato, per la sua semplicità. Tuttavia, questa tecnica può nascondere il vero impatto ambientale e visivo di certi rifiuti, specialmente gli imballaggi per bevande. Mentre un mozzicone di sigaretta conta quanto una bottiglia di plastica, il loro peso, volume ed effetto visivo sono radicalmente diversi.

Cosa mostrano i dati?
Gli studi inclusi nel rapporto rivelano contrasti notevoli:

  • In Australia, le bottiglie riutilizzabili rappresentavano solo il 5% degli oggetti, ma costituivano il 27% del volume totale dei rifiuti.
  • Nel Regno Unito, le sigarette dominavano per numero (66%), ma le bottiglie e le lattine occupavano quasi la metà del volume totale.
  • In Belgio, le bottiglie di plastica costituivano più del 50% del peso dei rifiuti plastici, sebbene fossero solo il 10% degli oggetti.
  • A livello mondiale, secondo i dati dell’International Coastal Cleanup 2023, le sigarette sono l’oggetto più comune, ma le bottiglie di plastica sono il rifiuto più pesante.

Reloop avverte che questo squilibrio tra quantità e volume può distorcere la percezione pubblica e politica del problema. “Misurare solo per numero può sottovalutare l’impatto reale degli imballaggi”, sottolinea il rapporto, aggiungendo che il volume è fondamentale quando si analizza la pressione sui sistemi di pulizia municipali o l’impatto visivo negli spazi pubblici.

Altri fattori che influenzano
Al di là del metodo, il rapporto indica che il design del sistema DRS – come il valore del deposito, il tipo di imballaggi inclusi e la facilità di restituzione – influisce anche sui livelli di rifiuti. E avverte che fattori esterni, come l’esistenza di programmi di riciclaggio domestico, campagne di sensibilizzazione e condizioni socioeconomiche, possono modificare significativamente i risultati.

In questo senso, uno studio di Keep Britain Tidy citato da Reloop mostra che le zone più svantaggiate del Regno Unito presentano quasi tre volte più rifiuti rispetto a quelle più benestanti.

Conclusione:
Per Reloop, comprendere bene come e perché si misurano i rifiuti non è una questione tecnica, ma uno strumento fondamentale per progettare politiche efficaci. “Il modo in cui si misurano i rifiuti definisce come si percepisce il problema e quali soluzioni si applicano”, conclude il rapporto.

Reloop è un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro che lavora per accelerare la transizione verso un’economia circolare. Riunisce governi, industria e società civile per promuovere politiche efficaci che riducano i rifiuti, aumentino il riciclaggio e incoraggino l’uso sostenibile delle risorse.