La multinazionale dell’alluminio, Ball Corporation, ha appena lanciato sul mercato un nuovo packaging. Si tratta di una nuova bomboletta aerosol che avrà un’impronta di carbonio inferiore del 50% rispetto alla bomboletta standard, sostenendo così il programma 2030 dell’azienda di ridurre le emissioni nette a zero entro il 2050.
In questo modo, i produttori di imballaggi in alluminio hanno accolto l’esigenza dei consumatori di un futuro più sostenibile. Per questo motivo Ball Aerosol Packaging / the Aluminium Can Company ha iniziato a offrire prodotti popolari con certificati di durata per i contenitori in alluminio. Invece di distruggere gli imballaggi, Ball si sta impegnando per trovare il modo di riutilizzarli. L’83% dei consumatori globali crede nel concetto e cerca marchi come il vostro.
L’azienda ha inoltre progettato le bombolette aerosol in modo da garantire la sostenibilità, incorporando fino al 50% di materiali riciclati nelle lamine delle nuove bombolette. Questo dà a Ball motivi per continuare a sostenere la riduzione dell’uso dell’energia e contribuisce alla riduzione del 16% entro il 2030.
Inoltre, Ball è in grado di ridurre significativamente il peso degli imballaggi grazie alla sua innovativa lega ReAl per la produzione di lattine estruse a impatto. La nuova bomboletta aerosol è più leggera del 30% rispetto a una bomboletta standard in alluminio, pur conservando pienamente la sua resistenza e struttura. Dal 2014 sono state utilizzate oltre 2,2 miliardi di lattine ReAl in tutto il mondo, pari a 66.000 tonnellate di CO2e risparmiate.
“Siamo entusiasti di lanciare sul mercato una bomboletta aerosol in alluminio con un’impronta di carbonio dimezzata rispetto a una bomboletta standard e continueremo a spingerci oltre i confini dell’innovazione sostenibile”, afferma Predrag Ozmo, responsabile della sostenibilità del produttore Ball Aerosol Packaging. “L’urgenza e i vantaggi di passare a un’economia circolare sono evidenti e gli imballaggi in alluminio, essendo infinitamente riciclabili, sono i più vicini alla vera circolarità. Stiamo quindi lavorando con i proprietari dei marchi, le associazioni industriali, gli impianti di recupero dei materiali (MRF), i rifusori e i consumatori per sensibilizzare e aumentare la raccolta e il riciclaggio”, conclude.