Anfaco chiede l’esclusione del tonno nell’accordo di libero scambio con la Thailandia
L’Associazione Nazionale dei Produttori e Commercianti di Prodotti Ittici, Anfaco-Cecopesca, è molto allarmata per la conclusione di un nuovo accordo di libero scambio tra l’Unione Europea e la Thailandia, annunciato dalla Commissione Europea questa settimana.
Secondo i dati più recenti presentati dalla FAO, la Thailandia è diventata leader nella produzione di tonno in scatola, superando le 550.000 tonnellate e ottenendo un’ampia fetta di mercato nell’UE nonostante non abbia un accesso al mercato completamente preferenziale.
Secondo Anfaco-Cecopesca, se il mercato spagnolo e internazionale si aprisse per consentire l’ingresso del tonno tailandese, ciò avrebbe un effetto negativo sull’industria conserviera. Ciò sarebbe dovuto ai forti standard sanitari, sociali e ambientali che questa industria rispetta e non sarebbe più in grado di competere con il tonno proveniente dalla Thailandia. Ciò metterebbe a rischio i 15.000 posti di lavoro in Spagna direttamente collegati a questa attività.
Alla luce della ripresa dei negoziati commerciali con la Thailandia da parte del governo spagnolo, l’Associazione nazionale dei produttori di conserve alimentari (Anfaco) ha espresso la propria preoccupazione. Chiedono una “esclusione totale” per il tonno, e quindi vogliono che vengano messi in atto meccanismi efficaci per garantire a lungo termine che nessun tonno in scatola contenga benefici tariffari.
Lo stato del settore è stato ampiamente discusso, con alcuni che hanno difeso i valori e le pratiche esistenti, mentre altri ritenevano che fosse necessaria una revisione del settore per migliorarlo.
L’Associazione dei produttori di conserve (Anfaco) ha deciso di lanciare una campagna per cercare di convincere l’UE e la Thailandia a tenere colloqui che rispettino il tessuto industriale spagnolo e comunitario. Se ciò non avvenisse, si avrebbero gravi conseguenze sociali ed economiche nelle regioni in cui si trovano molte industrie secolari impegnate nello sviluppo locale.
Roberto Alonso – segretario generale dell’Anfaco – sottolinea che le notizie sulla Thailandia sono un motivo di preoccupazione molto serio a causa delle sue carenze democratiche e dei suoi principi etici nel contrastare le regole dell’UE. L’UE ha deciso di ridurre le tariffe doganali, il che rappresenta una grave minaccia per la loro industria conserviera, per cui chiederanno attivamente la loro esclusione per evitare la distruzione della storia, dell’occupazione e della leadership industriale. Non permetteranno una simile perdita.
Gli esperti di Anfaco evidenziano la difficile situazione politica attuale in Thailandia. Il generale che ha effettuato il colpo di Stato nel 2014 rimane al comando e potrebbe indire le elezioni generali nel 2023. Questo provoca conflitti e sfiducia nei confronti degli scarsi progressi promessi dal governo thailandese, soprattutto per quanto riguarda le questioni sociali, lavorative e ambientali. Inoltre, il Paese non ha ratificato una serie di convenzioni internazionali relative alla libertà di associazione, al diritto di organizzazione e alla sicurezza e salute sul lavoro.