Il gruppo Ágora ha detto addio ai tradizionali anelli di plastica che raggruppano le lattine delle sue due marche di birra, Ambar e Moritz, sostituendoli con cartone 100% biodegradabile. Questa nuova misura, che l’azienda ha appena lanciato, ridurrà l’uso di 5 milioni di anelli, l’equivalente di 15 tonnellate di plastica all’anno.
Inoltre, la nuova fascia è fatta interamente di fibre naturali provenienti da alberi gestiti in modo sostenibile e responsabile ed è certificata FSC – Forest Stewardship Council. L’avvio ha richiesto l’adattamento di una nuova linea di imballaggio, che ha comportato un investimento di circa 750.000 euro.
L’obiettivo del gruppo imprenditoriale non è altro che sostituire la plastica dei suoi contenitori e imballaggi per renderli completamente sostenibili, riciclabili al 100% e riutilizzabili. Ecco perché Ambar e Moritz commercializzano attualmente circa l’85% dei loro prodotti on-trade in formati riutilizzabili.
Enrique Torguet, direttore della comunicazione, relazioni istituzionali e ESG, aggiunge che “dobbiamo continuare a fare ottima birra e farla in modo sostenibile. È il nostro obbligo verso il pianeta” e ribadisce che “usare energia pulita o reintrodurre i sottoprodotti che generiamo nella catena del valore. Per esempio, la bagassa risultante dal processo di cottura del malto e del riso utilizzato nel processo di produzione della birra viene utilizzata per alimentare il bestiame, principalmente il bestiame, ma anche per il consumo umano. In modo pionieristico, Panishop produce varietà di pane di alta qualità con un eccezionale contributo nutrizionale”.
Nei prossimi mesi, Agora utilizzerà anche il 100% di plastica riciclata nelle sue bottiglie da un litro e mezzo della marca d’acqua LUNARES che imbottiglia a Jaraba, una sorgente vicino al Parco Naturale Monasterio de Piedra. Questo cambiamento comporterà il passaggio da 150 tonnellate di PET vergine al 100% di PET riciclato post-consumo.