La birra statunitense Miller High Life, originaria di Milwaukee, è stata criticata per essersi autodefinita “lo champagne delle birre”, il che viene visto come una chiara sfida alla legge vigente in Belgio, subendo una netta battuta d’arresto nelle esportazioni nel territorio europeo.

Il governo belga ha deciso di sbarazzarsi di 2.350 lattine di una bevanda a base di orzo, commercializzata con successo negli Stati Uniti, proprio a causa del suo slogan.

Il noto marchio di birra, popolarmente chiamato lo “champagne” delle birre, ha suscitato scalpore a causa del claim pubblicitario stampato sulle lattine che vende ai suoi clienti. Queste azioni contraddicono il diritto europeo vigente.

Il Comité Champagne ha chiesto alla dogana belga di distruggere tutti i prodotti che utilizzano la parola “champagne” se non contengono il liquido frizzante. La richiesta del Comitato è stata formalmente presentata come misura di tutela del marchio di questo famoso vino.

Le autorità portuali belghe hanno deciso di distruggere una spedizione dopo averla ritenuta illegale perché il termine “Champagne” veniva utilizzato per promuovere il prodotto senza le autorizzazioni appropriate.

Inoltre, il 17 aprile è stata compiuta un’azione senza precedenti, la distruzione delle lattine con il contenuto. Il Comitato ha assicurato che il lavoro è stato svolto nel pieno rispetto dell’ambiente, per garantire che tutti i materiali coinvolti, compresi i contenitori, fossero riciclati correttamente.

L’Unione Europea ha confermato di riconoscere e premiare l’uso corretto della denominazione “Champagne”. Un’azione che ratifica l’uso corretto del termine, “conferma l’importanza che l’Unione Europea attribuisce alle denominazioni di origine e premia la determinazione del popolo della Champagne a proteggere la propria denominazione”.

Il marchio, che è stato fondato nel 1903 e ha iniziato a utilizzare il suo slogan tre anni dopo, non ha ancora commentato la mossa europea.