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Chiunque conosca oggi un moderno conservificio o una fabbrica che produce contenitori metallici si chiederà cosa c’entri un ecclesiastico centenario, professore di filosofia e greco, con questa industria. Perché un albero frondoso raggiunga la sua pienezza, bisogna prima piantare il seme nel terreno. I semi dell’industria metallografica risalgono al XVIII secolo e uno dei suoi semi fu Lazzaro Spallanzani.

È nato a Scadiano (Reggio Emilia) in Italia il 12 gennaio 1729. Ha studiato retorica e filosofia al Collegio dei Gesuiti di Reggio. Suo padre lo mandò a Bologna con l’intenzione di studiare giurisprudenza, ma presto la abbandonò per la filosofia naturista, influenzato da sua cugina Laura Bassi, che era professore di fisica in quell’Università, nonché membro della Curia romana.

Nel 1757 era di nuovo a Reggio come professore di fisica, matematica e greco all’Università di Reggio. Nel 1762 fu ordinato sacerdote. Si trasferì a Pavia nel 1768 e divenne professore di storia naturale e direttore del suo museo di scienze naturali, che ampliò e migliorò. Da lì ha viaggiato attraverso la Turchia, il Mediterraneo e l’Europa orientale in spedizioni scientifiche, specializzandosi gradualmente in biologia. I suoi studi divennero noti nei circoli accademici e scientifici dell’epoca, ottenendo fama e prestigio, venendo nominato membro di accademie e società scientifiche in mezza Europa, compresa l’Università di Parigi, la più avanzata dell’epoca.

Morì a Pavia il 12 febbraio 1799. Era un uomo tenace e laborioso, impetuoso ed energico, egocentrico e avido di fama, che ha dato un grande contributo di conoscenza all’umanità. Ma quali erano queste scoperte? :

– 1761: Mette in discussione la teoria ammessa dagli scienziati naturali dell’epoca sulla “generazione spontanea” dei microrganismi. Dimostra con l’uso del microscopio che sono “animali” in natura, sono nell’aria, nascono, crescono e si riproducono.

– 1767: Nella stessa linea di ricerca, dimostra che questi microrganismi sono eliminati dal calore. Far bollire un brodo di coltura in un contenitore e chiuderlo ermeticamente assicura che non crescano microbi. Il seme dell’inscatolamento è stato piantato. Louis Pasteur avrebbe continuato questa linea di indagine.

– 1768: studia la “rigenerazione” degli organi in certi animali. Il recupero degli arti persi per amputazione in salamandre, anfibi e lombrichi è evidente.

– 1780: ricerca la fecondazione animale, sviluppando in seguito l’inseminazione artificiale.

Un intero catalogo di azioni in diversi campi, tipico della polivalenza dei ricercatori dell’epoca. Il suo grande contributo alla futura industria metallurgica fu quello di scoprire la relazione tra l’azione dei “microrganismi”, il calore e i contenitori chiusi. Una pietra importante era stata posta nel nostro edificio, nascosta nelle fondamenta.

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